La parola del mese: allarme

Una parola che è nata in Italia e che ha avuto tantissima fortuna, anche all’estero.
Un quadro che raffigura la battaglia medievale di Poitiers

Da qualche tempo la Protezione Civile ha cominciato a mandare sui cellulari di alcuni di noi degli avvisi di potenziali minacce o pericoli.: si tratta di messaggi di prova per quelli che in gergo si chiamano IT Alert. A settembre sono cominciate le prime sperimentazioni di questo nuovo sistema, che dovrebbe allertare i residenti in Italia in caso di gravi emergenze. Insomma, “allarme” è la parola del mese: ma qual è l’etimologia di “allarme”?

Allarme: etimologia e significato

L’etimologia di “allarme” è davvero affascinante perché si rifà a un’abitudine molto antica e ormai perduta, ossia gridare “all’arme” quando si avvicinava un pericolo. È un’immagine che evoca uno scenario da assedio di un castello medievale e che oggi ovviamente non si usa più (anche perché semmai si direbbe “all’armi!”).

L’espressione, ad ogni modo, è sopravvissuta fino ai giorni nostri per identificare sia il dispositivo che segnala un dato pericolo (e il relativo suono) che quella sensazione d’ansia che si prova quando si percepisce che ci potrebbe succedere qualcosa di brutto (“tutta la città è in allarme”).

E che l’espressione “all’arme” fosse particolarmente fortunata lo si percepisce anche dal fatto che questa parola, attraverso il francese, è arrivata fino in inglese e in numerosissime altre lingue. Dall’inglese, poi, la parola ha fatto la strada inversa, come a volte accade: l’alarm clock, infatti, è la loro sveglia e anche se il rumore della sveglia non prefigura disastri imminenti, è indubbio che il suo rumore gracchiante e fastidioso abbia a volte dei connotati minacciosi: meglio alzarsi velocemente, o saranno guai!

Visto che gli inglesi la chiamano così, la sveglia, abbiamo ben pensato di prendere in prestito l’uso di una parole che è sempre stata nostra: ed è così che, tra gli altri significati “allarme” vuol dire oggi anche “funzione sonora di cui è dotata una sveglia”. Insomma, si tratta di un falso amico, ma fino a un certo punto!

Spesso e volentieri, “allarme” viene usato al posto di “allerta”. Le due parole hanno molto in comune (anche “allerta” viene infatti dal lessico “marziale”, viene infatti da “all’erta”, un’espressione che intima estrema attenzione) ma indicano due stati di pericolo diverso. Lo stato di allerta, infatti, è per metterci sull’attenti, per predisporci a un pericolo che potrebbe arrivare oppure no. Lo stato di allarme, invece, si attiva quando la minaccia è reale.

Espressioni con la parola allarme

  • Allarme rosso: quando un allarme è particolarmente importante perché il pericolo è vicino, allora si usa spesso l’espressione “allarme rosso”, perché rosse sono di solito le spie di avviso che segnalano problemi gravi (pensate, per esempio, alle spie di un’automobile).
  • Campanello d’allarme: quando si sente un “campanello d’allarme” non si sta udendo necessariamente un campanello; l’espressione viene usata per indicare che qualcosa ci ha fatto insospettire, il primo segnale di un pericolo di cui non ci eravamo resi conto.
  • Falso allarme: ma a volte un allarme non è tale e allora, dopo aver sospirato per il mancato pericolo, si può pronunciare con un certo sollievo “Falso allarme!”

Come si dice “allarme” nelle altre lingue?

Inglesealarm
Francesealerte 
Spagnoloalarma
TedescoAlarm
Portoghesealarme
Olandesealarm
Danesealarm
Svedeselarm
Norvegesealarm
Turcoalarm
Polaccoalarm
Russoтревога
Indonesianoalarm
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Daniele Vallotto

Daniele ha una laurea in Lettere, durante la quale ha approfondito la linguistica e la filologia, e una in Comunicazione, dove ha studiato i linguaggi dei nuovi media. Ha una passione smodata per i dialetti italiani e i modi di dire passati di moda. Il suo Graal è la ricetta per una cacio e pepe perfetta.

Daniele ha una laurea in Lettere, durante la quale ha approfondito la linguistica e la filologia, e una in Comunicazione, dove ha studiato i linguaggi dei nuovi media. Ha una passione smodata per i dialetti italiani e i modi di dire passati di moda. Il suo Graal è la ricetta per una cacio e pepe perfetta.