Lo slang americano degli anni ‘80 è ancora tra noi

Dal Val-speak agli spot pubblicitari di Wendy’s, gli anni ‘80 sono stati un periodo strano.
Una Delorean vista da dietro | Lo slang americano degli anni '80

Può essere difficile comprendere una decade appieno, finché non ce la siamo lasciata alle spalle da tempo. Anche se sono passati più di 30 anni, lo spirito degli anni ‘80 è ancora difficile da sintetizzare. Non si può ricorrere a un unico simbolo per riassumere la crisi legata all’AIDS, la presidenza di Reagan, il disastro dello shuttle Challenger, l’hair metal, la caduta del muro di Berlino e la cosiddetta war on drugs (anche se il cubo di Rubik potrebbe essere forse un’opzione da considerare). Ci sono molti approcci diversi che si possono adottare quando si guarda ad un’intera decade e, qui di seguito, ne useremo uno in particolare: analizzeremo lo slang americano degli anni ‘80.

Lo slang può rivelare le tendenze culturali nascoste di un certo periodo storico. Viene utilizzato principalmente dai giovani, in particolare dalle donne e dalle persone nere; negli anni ‘80, inoltre, è sbocciata la troppo spesso trascurata generazione X. Diamo un’occhiata ad alcune delle parole e delle espressioni che sono diventate popolari nel corso di questa decade. 

Frasi ed espressioni dello slang americano degli anni ‘80

Gag me with a spoon!

Significato:  “È disgustoso!”

Uno dei fenomeni linguistici che hanno caratterizzato gli anni ‘80 è stato il Val-speak, un dialetto parlato dalle Valley Girls in California. Si trattava di giovani donne, per lo più bianche e di ceto medio-alto, che vivevano nella San Fernando Valley vicino a Los Angeles. Lo stereotipo della Valley Girl ha di fatto avuto origine negli anni ‘70, ma ha iniziato a diffondersi negli anni ‘80. Alcuni modi di dire tipici del Valley Speak sono stati inseriti nella canzone di Frank Zappa del 1982 Valley Girl, in cui la figlia 14enne di Zappa interpreta il ruolo della Valley Girl, includendo espressioni come oh my god (“oddio!”), totally (“certo!”) e gag me with a spoon (che, letteralmente, significa “strozzami con un cucchiaio”) .

È abbastanza comune che il modo in cui le giovani donne parlano diventi un oggetto costante di scherno. Tuttavia, nonostante alcune persone fossero insofferenti nei suoi confronti, alla fine il Val-speak ha avuto la meglio. Non tutti negli Stati Uniti hanno un accento californiano, ma alcuni aspetti del Val-speak (ad esempio il costante uso di like come intercalare, gli oh my god o la tendenza a dare un’intonazione interrogativa a ciò che si dice) sono ora diffusi in tutto il paese. Lo slang specifico, come gag me with a spoon, diventa sempre datato dopo un certo periodo di tempo, ma il Val-speak della California del Sud ha davvero modificato il modo di parlare degli americani per sempre.

Gnarly

Significato: “straordinario, fantastico” oppure “disgustoso”

Il Val-speak non è stato l’unico fenomeno linguistico proveniente dalla California. C’è stata anche un’ondata di slang legato al mondo del surf. La diffusione della cultura legata al surf ha avuto il suo apice negli anni ‘60, ma il linguaggio connesso a questo mondo si è diffuso su vasta scala più avanti. Il termine gnarly (letteralmente “nodoso”, “grinzoso”), ad esempio, veniva utilizzato negli anni ‘70 per indicare onde particolarmente difficili da cavalcare e a metà degli anni ‘80 si diffuse anche tra i teenager che non praticavano il surf.

Può essere difficile fare una distinzione tra il Val-speak e lo slang legato al surf, perché sono strettamente connessi. Termini come far out, tubular e radical sono tutti diventati parte di quel gergo giovanile che ha attinto a piene mani dallo slang americano degli anni ‘80. 

Eat my shorts!

Meaning: un’espressione cruda per dire a qualcuno di andare via, di lasciarvi in pace, etc.

Gli insulti di ieri possono spesso suonare ridicoli alle orecchie di oggi, e Eat my shorts! non fa eccezione (letteralmente, significa “Mangia i miei pantaloncini!”). Il processo di invecchiamento di questa espressione è stato rallentato quando è diventata la frase tormentone usata da Bart Simpson, il figlio di 10 anni nella serie animata I Simpson, tradotta nella versione italiana come “Ciucciati il calzino!”. La sitcom animata ha avuto origine nel 1987 sotto forma di una serie di corti su The Tracey Ullman Show, per poi diventare un programma a sé stante nel 1989; spesso ci si dimentica che questa serie animata era in origine alternativa e sovversiva (in confronto alle altre cose che passavano sulla televisione mainstream).  La serie, così come l’espressione eat my shorts, sono piuttosto blandi per gli standard moderni.

Se è vero che I Simpson hanno contribuito a renderla celebre, in realtà questa espressione è stata coniata altrove, ossia all’interno di un film iconico della stessa decade: Breakfast Club. Il film ha anche contribuito alla diffusione di altre espressioni  dello slang americano degli anni ‘80, come wastoid (per indicare chi fa uso di droghe) e burner (un cosiddetto “fattone”).

Homeboy, homegirl, homebuddy, etc.

Significato: qualcuno che è cresciuto nella vostra stessa città 

La parola homeboy risale sì agli anni ‘80, ma dell’800! Originariamente significava “un ragazzo che sta a casa”, ossia più o meno l’equivalente maschile di una casalinga. Negli anni ‘40, l’espressione sarebbe poi entrata a far parte dell’inglese vernacolare afro-americano e non si trattava di un complimento. Aveva un significato vicino a quello di townie, ossia, a grandi linee, un “provinciale”, una persona dalla mentalità semplice.

Homeboy ha assunto il suo significato moderno attorno agli anni ‘70/’80, diventando un termine che indica qualcosa di simile a un “vecchio amico”. Ha iniziato a evolversi poi nello slang americano degli anni ‘80, periodo in cui hanno cominciato ad apparire altri termini affini come homie, homegirl e homeslice. Non tutte le varianti sono sopravvissute fino alla fine della decade, ma homeboy e homegirl sono ancora in uso. 

Veg out

Significato: rilassarsi e non fare niente

C’è forse qualcosa di più rilassante che vegetare? Pensandoci bene è probabilmente uno stato piuttosto strano a cui aspirare. Eppure, dopo una lunga giornata di lavoro, non c’è nulla di meglio che sedersi sul divano, guardando un film, vegging out.

Non c’è una storia precisa che spieghi le origini di questa espressione. Si presume che la sua prima apparizione in un film risalga a Pretty Woman, la commedia romantica del 1990 con Richard Gere e Julia Roberts. Veniva utilizzato sicuramente anche in precedenza ed era un grande classico dello slang americano degli anni ‘80.

Wannabe

Significato: qualcuno che vuole essere qualcos’altro

Il termine wannabe può essere usato oggi in molte situazioni. Si può aspirare ad essere un’artista o un politico ed essere dunque un wannabe artist o un wannabe politician. Si tratta di una parola usata per distinguere le persone autentiche e genuinamente di talento da chi semplicemente si atteggia e può essere piuttosto sgradevole. 

La parola wannabe è stata inizialmente usata nello slang dei surfisti, il che ha senso. Da un lato c’erano i surfisti cool e, dall’altro, c’era chi voleva essere un surfista cool.  Il termine ha fatto la sua apparizione verso la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80. Nel 1984, l’espressione aveva subito una mutazione e veniva utilizzata per descrivere un particolare tipo di wannabe: una persona che voleva essere come la cantante Madonna (definita anche, argutamente, Madonnabe). Nella metà degli anni ‘80, Madonna era al picco della sua popolarità e in seguito all’uscita di Like a Virgin aveva reso popolare uno stile ben preciso. Molte persone copiavano quello stile e vennero soprannominate wannabe. A favorire il fenomeno c’era il fatto che il look di Madonna poteva essere riprodotto facilmente facendo acquisti in un negozio dell’usato. Alla fine degli anni ‘80 Madonna ha cambiato look e, dunque, il fenomeno non è durato a lungo, ma ha gettato le basi per generazioni di wannabes, che hanno tentato e ancora tentano di riprodurre lo stile della loro pop star preferita.

Where’s the beef?

Significato: “Dov’è la carne?”, uno slogan commerciale della catena di fast food Wendy’s

Anche se a molti piace pensare di non essere influenzati dalla pubblicità, ogni decade ha di fatto alcuni spot che si impongono nell’ambito della cultura pop.  Prima di Got milk?, Whassup o Just do it, c’era Where’s the beef?. Proviene da uno spot pubblicitario del 1984 in cui tre donne anziane se ne stanno sedute mangiando un panino con fette di pane giganti, tra cui si trova un hamburger striminzito. Due delle donne discutono di quanto è buono il pane, dando il la alla terza per la battuta finale dello spot: la donna inizia a domandare: Where’s the beef? (“Dov’è la carne?”). 

Poteva limitarsi ad essere l’ennesimo capitolo della guerra commerciale tra catene di fast food riguardante le dimensioni dei panini, ma l’espressione ha iniziato invece a diffondersi.  Si è cominciato a utilizzarla in ambito sportivo, per dire “dove sono i giocatori grossi e muscolosi?”. Si è iniziato a usarla anche per intendere: “Sembra che l’elemento centrale manchi.  Dov’è?”. Inoltre, come spesso accade con le pubblicità, i bambini a scuola hanno iniziato a ripetere la frase semplicemente perché pensavano che la pubblicità fosse divertente. Dare vita ad una frase che diventa così celebre da essere adottata nel linguaggio comune è il sogno di ogni professionista che si occupa di marketing e Where’s the beef? strappa ancora un sorriso a chi è cresciuto negli anni ‘80. 


Questo articolo è apparso originariamente nell’edizione inglese di Babbel Magazine

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