Parole straniere che conosciamo senza saperlo

Quante sono le parole straniere che usiamo in italiano senza neanche rendercene conto? E quanto conoscerne il reale significato può aiutarci a imparare le lingue? Scopriamolo assieme!

Se vi siete mai imbarcati nell’impresa di studiare una nuova lingua, a un certo punto vi sarà sicuramente venuto il famoso momento di esitazione – o era panico? – dovuto all’immensa mole di vocaboli da imparare a memoria. Ovviamente, quando la lingua è simile all’italiano, le difficoltà diminuiscono perché le possibilità di azzeccare la parola giusta sono molto più alte… ma come la mettiamo con lingue più ostiche come il tedesco o il russo? La faccenda si fa molto più complicata.

Tutte quelle lettere sconosciute e quei nuovi fonemi (come la ß, ad esempio, o la metafonesi – l’accento formato da due puntini di traverso – che trasforma il suono delle vocali in qualcosa che in italiano non esiste) si rincorrono sulla pagina e si confondono davanti ai vostri occhi, componendo delle parole che – non c’è niente da fare – proprio non riuscite a ricordare. Non c’è un indizio, non c’è un suono simile… niente di niente, maledizione!

Che fare, quindi? Lasciate perdere ancora prima di cominciare? Imparate a memoria liste di vocaboli come se non ci fosse un domani? Registrate la vostra voce e la riascoltate mentre state dormendo con la vana speranza che le vostre sinapsi si allineino nel modo giusto e decidano finalmente di trattenere qualcosa?

No. Sono tutte pessime idee, lasciatecelo dire.
Imparare una nuova lingua è un’impresa davvero ardua quando viene affrontata nel modo sbagliato. Se, invece, deciderete di seguire i nostri suggerimenti, vi assicuriamo che avrete successo e che inizierete a parlare fluentemente senza neanche rendervene conto.
Oggi abbiamo deciso di aggiungere un nuovo semplice trucco alla nostra “lista d’oro” di segreti per imparare velocemente e senza fatica una lingua straniera.
Iniziate a riflettere sulle parole che utilizzate quotidianamente: sono tutte italiane? Assolutamente no.

Se lavorate in ufficio, vi sarà capitato numerose volte di essere invitati a un meeting per un brainstorming sulla strategia di business da adottare per i nuovi stakeholder. E che dire del vostro computer? Non avete la più pallida idea di come chiamarlo in italiano, vero?

Che cosa succede se siete appassionati di moda? Pois, plissé e tulle sono pane per i vostri denti.
E in cucina? Omelette, sac à poche, baguette

… E così via: questo è solo l’inizio!
Il nostro consiglio è questo: per imparare una nuova lingua bisogna ovviamente essere costanti e studiare ogni giorno. Non servono mica notti in bianco e caraffe di caffè, bastano 10 minuti per iniziare ad assimilare nuovi concetti e prendere confidenza con costruzioni e suoni. Se, però, volete perfezionare il vostro metodo, dedicate qualche istante anche alla seguente riflessione: quante parole straniere sono entrate a far parte dell’uso comune della nostra lingua? E quante volte le usiamo senza neanche soffermarci a pensare alla loro origine?

Tante, infinite… non è vero?

Benissimo, forse allora basta solo un piccolo sforzo: dopotutto, una parte del lavoro la facciamo già senza neanche accorgercene.

Video realizzato da Daniele Mattana e Marco Maitti

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