Tutti pronti per la maturità: ecco i consigli dell’ultimo minuto per spaccare all’esame di lingua

Spesso, in sede di maturità, si è talmente concentrati sulle nozioni da ricordare che tutto il resto passa in secondo piano. Ecco qualche consiglio per valorizzare al meglio le ore passate sui libri.
Esami di maturità

Diciamocelo ragazzi e ragazze: a questo punto dell’anno, i giochi sono (quasi) fatti. E lo dico con grande gioia per voi. Anche se in questo momento vi sembra che tutto debba decidersi in questi giorni, infondo sapete benissimo anche voi che – nel bene e nel male – non è affatto così. Quindi studiate, ripassate, fate esercizi, prove, simulazioni e tutto ciò che è necessario, ma soprattutto, cercate di rimanere tranquilli e lucidi fino alla fine (perdonate la banalità, ma l’hashtag #NoPanic non me lo toglierò mai più dalla testa… Giuro che non vi propinerò altri luoghi comuni).

Prima di organizzare lunghissime maratone di studio per cercare di memorizzare nozioni su nozioni, è importante sapere come organizzare un discorso o un paragrafo per esprimere al meglio quanto studiato, soprattutto quando di mezzo ci sono diverse lingue. A volte bastano frasi o espressioni anche molto semplici per fare subito colpo sulla commissione. Eccone alcune.

Take the lead

Iniziamo, come ogni libro di letteratura che si rispetti, dal contesto storico.

Se studiate francese, non dimenticate che se volete introdurre un secolo dovete usare la preposizione au, mentre gli anni precisi vengono introdotti da en: au XXe siècle, en 1914

In spagnolo invece la preposizione en si usa per introdurre sia i secoli che gli anni, ricordando però che i secoli si indicano con i numeri cardinali: en el siglo XX, en 1914.

Quella del genere dei termini francesi périodecourant è un’altra questione grammaticale che tutti sanno, ma sulla quale si tende a sorvolare quando si è un po’ tesi. Ripetiamo tutti insieme: la période, le courant e quindi cette période, ce courant (sì insomma, esattamente il contrario del nostro “periodo” maschile e della nostra “corrente” femminile).

A questo proposito, se per caso vi capita di dover far riferimento a un evento successo tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale e potete evitare di insidiarvi in date precise, parlate (o scrivete) della période de l’entre-deux-guerrres in francese, del período de entreguerras in spagnolo o dell’interwar period in inglese (per la serie “come prendere due piccioni con una fava dimostrando di sapersi orientare sulla linea del tempo e di saperlo fare anche in lingua”).

Per quanto riguarda l’inglese, alcune espressioni che potrebbero tornarvi utili sono: to take the lead (salire al potere), to establish an alliance (stringere un’allenza), to join the war (entrare in guerra), the war broke out (scoppiò la guerra) e the revolution came (scoppiò la rivoluzione).

Rasgos estilísticos

Con poco tempo o poche righe a disposizione, è molto probabile che prima o dopo, in sede di maturità, spuntino fuori i movimenti, certamente tra i capisaldi della quinta superiore. Movimenti artistici, movimenti letterari, movimenti di fine Ottocento, movimenti del Novecento, movimenti paralleli, movimenti in contrasto uno con l’altro… Insomma, mi seguite. Ebbene, a mio avviso, questa è una delle migliori possibilità che possa capitarvi (o in cui possiate volontariamente cimentarvi) durante l’esame. Basta avere un preciso ordine mentale per poter fare un bel concentrato di diverse informazioni, nonché un figurone.

Questo ordine mentale è però fondamentale per evitare di passare da un bel concentrato di informazioni a un bel pasticcio. Prima di tutto, collocate la corrente nello spazio e nel tempo e solo dopo, cercate di dire in modo preciso e corretto:

  • Se un altro movimento si oppone a quello di cui state parlando (in francese: en contradiction avec…)
  • Qual è il suo obiettivo (dans le but de…)
  • Da cosa è stato influenzato (sous l’influence de…)
  • Chi è la sua figura chiave (le chef de file de ce mouvement a été…).

In spagnolo poi, durante l’ultimo anno di scuola si parla, oltre che di movimenti, anche di generaciones, veri e propri “gruppi” di autori di cui è importante dire:

  • L’origine del nome: este grupo de escritores tomó su nombre de… o eligió su nombre en honor a…
  • Le idee e i tratti stilistici che condividono: estos escritores compartían valores y rasgos estilísticos como…

Ovviamente, questi sono solo alcuni esempi di scalette che possono variare molto a seconda del movimento o della generazione che dovete esporre. L’importante però, è sempre avere (e dimostrare di avere) le idee chiare.

À mi chemin

Un altro momento da cui tutti noi siamo passati o passeremo, è quello dell’analisi di un autore o di un’opera.

In francese, se volete definire in modo semplice ed efficace un poeta in cui confluiscono diverse idee, tendenze o movimenti (ecco che tornano!), potete usare le espressioni à mi chemin o poète-carrefour. Potete dire, ad esempio, che Stendhal se trouve à mi chemin entre Romantisme et Réalisme o che Apollinaire est un poète-carrefour où se croisent la poesie du XIXe siècle et la modernité du XXe.

Per quanto riguarda lo spagnolo invece, nel Novecento diversi autori coniarono nuovi termini perché diedero vita a nuove forme letterarie. Se ne avrete bisogno, potrete introdurle in modo originale usando il verbo acuñar (che significa appunto “coniare”), in frasi come “Nivola” es es una palabra acuñada por Unamuno para indicar… “Esperpento” es una palabra acuñada por Valle-Inclán para indicar...

Ecco infine, just in case, alcune espressioni inglesi da tenere a mente: one-act play (atto unico), witty paradoxes (paradossi acuti, pungenti), puns (giochi di parole) e to puzzle the critics (sconcertare, lasciare perplessa la critica).

Inoltre, spesso si apprezza quando un candidato cita direttamente una frase o un verso di un autore. Brevi frasi come Unamuno era un “hombre de contradicción” o come Owen’s poem is a message to “a certain poetess”, per intenderci, fanno subito scena. Inoltre, ricordatevi che – senza esagerare – alcune espressioni in lingua possono essere inserite (ed eventualmente spiegate) anche quando si parla o scrive in italiano.

Insomma miei carissimi lettori maturandi, tutto questo è per dirvi di curare anche la forma delle vostre esposizioni in modo da valorizzare tutte le vostre ore di studio. Non pensate che non sia importante o che non sarà premiata. E siccome vi avevo promesso che #NoPanic sarebbe stato l’unico cliché dell’articolo, non mi resta che augurarvi in bocca al lupo! Break a leg! Bonne chance! Buena suerte!

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