4 situazioni in cui le lingue straniere potrebbero salvarvi la vita

Ecco alcune occasioni in cui parlare le lingue vi sarà davvero utile.

Nel mondo vengono parlate circa 7000 lingue. A meno che non siate dei geni con un quoziente intellettivo spropositato, sembra davvero impossibile pensare di poterle imparare tutte. È alla portata di chiunque, tuttavia, imparare qualche parola di una lingua parlata nel paese in cui si è deciso di andare in vacanza. Cosa che, in certi casi, potrà anche aiutarvi a uscire dai guai…

Le apparenze ingannano

A volte, quando viaggiamo, abbiamo alcune difficoltà a comunicare perché non parliamo la lingua locale. In certi casi i gesti o una mimica facciale eloquente sono sufficienti per riuscire a farsi capire, ma il problema è che spesso il concetto di “gesti chiari” o di “espressioni esplicite” è totalmente relativo. In Giappone, ad esempio, scuotere leggermente la testa vale più di mille parole. Al contrario, in altri paesi del mondo, espressioni facciali apparentemente aggressive possono voler dire che una persona si è innamorata di voi. Ci credereste?

Morale della favola: fidarsi troppo delle apparenze e dei gesti non è sempre l’idea migliore. Sarebbe un peccato lasciarsi scappare una possibile storia d’amore solo perché non siete riusciti a interpretare correttamente il tono di una frase, no?

Nessuno ama mostrare le proprie debolezze (a prescindere dalle conseguenze)

Mi ricordo di un bagno che ho fatto nella baia di Arpoador in Brasile. Un surfista mi aveva detto qualcosa tra un’onda e l’altra e io per timidezza avevo fatto finta di capire, fino al momento in cui mi ero accorta che le onde mi stavano trasportando verso gli scogli e che lui aveva ben cercato di avvisarmi dicendomi “Attenzione alla corrente!”. Per fortuna tutto è finito bene, anche se poi non ho avuto il coraggio di fare il bagno per un po’.

Immaginate ad esempio di essere allergici ai pomodori e di doverlo dire al cameriere di un ristorante. Lui sembra aver capito, ma come potete esserne sicuri se non parlate la lingua del paese in cui vi trovate? Meglio impararlo prima di partire!

Saper decifrare un cartello e conoscere le abitudini può rivelarsi molto utile

Guidare all’estero è sempre un’avventura. In Argentina, ad esempio, non si prende la patente andando a scuola guida. È sufficiente avere accanto qualcuno che sa guidare e che riesce a spiegarvi i rudimenti per prepararvi all’esame di guida. Di conseguenza, il comportamento degli automobilisti a volte è diverso da quello a cui siamo abituati. Ma non si tratta solo di questo: pensate, ad esempio, se vi capita di interpretare male il segnale “cul-de-sac” (vicolo cieco) e finite in una strada senza uscita!

Evitare i passi falsi

Una volta, una mia amica mi ha raccontato di essere stata convinta che la parola “déguelasse” (orrendo) avesse un significato positivo e di averla usata per descrivere il vestito di un’amica. Fortunatamente, quest’ultima aveva un buon senso dell’umorismo… Parte di vivere e viaggiare all’estero significa proprio questo: mettersi in situazioni imbarazzanti perché non conosciamo bene la lingua. Niente di grave, comunque, l’importante è sempre avere la faccia tosta e tenere testa a queste situazioni.

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Marion Maurin

Per ritrovare le origini tedesche di Marion Maurin bisogna risalire a sua madre, che, all'età di 21 anni, si è trasferita in Francia assieme ai suoi figli, dove ha poi ottenuto la cittadinanza francese. Marion ha seguito lo stesso percorso, ma in direzione opposta: anche lei ventunenne, si è trasferita in Germania per studiare filosofia. Attualmente lavora come traduttrice.

Per ritrovare le origini tedesche di Marion Maurin bisogna risalire a sua madre, che, all'età di 21 anni, si è trasferita in Francia assieme ai suoi figli, dove ha poi ottenuto la cittadinanza francese. Marion ha seguito lo stesso percorso, ma in direzione opposta: anche lei ventunenne, si è trasferita in Germania per studiare filosofia. Attualmente lavora come traduttrice.